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Punti di vista
Una rubrica
Still I Rise
su L'Indipendente

Appuntamento fisso online e sul nuovo
mensile cartaceo della testata

La collaborazione

Siamo felici di annunciare l’inizio della collaborazione con il quotidiano L’Indipendente, attraverso una rubrica Still I Rise che sarà diffusa sia all’interno del nuovo mensile cartaceo disponibile su abbonamento, sia online sul sito della testata.

Attraverso questo appuntamento, offriremo informazioni utili e il nostro punto di vista su temi e contesti che conosciamo da vicino: un’occasione preziosa per diffondere testimonianze, numeri e realtà a un pubblico ancora più ampio.

Il primo articolo della rubrica Still I Rise è a firma di Fatima Burhan Mohamed, Advocacy Officer di Still I Rise: di seguito, riportiamo un estratto.

Il Congo tra sfruttamento e resistenza

C’è un’alta probabilità che, mentre scorri un testo come questo sul tuo smartphone, una minuscola particella di metallo nel tuo dispositivo provenga dalle profondità della Repubblica Democratica del Congo. Nascosto nel sottosuolo congolese, il coltan alimenta la nostra tecnologia, mentre il cobalto è il cuore pulsante della rivoluzione elettrica globale. Eppure, mentre il mondo costruisce il proprio futuro sulle risorse della RDC, il popolo congolese resta intrappolato in un presente di miseria e sfruttamento

La RDC è un paradosso crudele: possiede alcune delle risorse più preziose del pianeta – coltan per l’elettronica, cobalto per le batterie, oro e diamanti destinati ai mercati globali – eppure la popolazione è tra le più povere del mondo. L’abbondanza mineraria ha reso il Congo una preda ambita, vulnerabile a ingerenze esterne e conflitti interni. Le sue ricchezze non portano benessere, ma instabilità, violenza e sfruttamento. 

Nel Nord Kivu, il conflitto si nutre di minerali. L’M23, e altri gruppi armati, si contendono il controllo delle miniere, trasformando la guerra in un affare redditizio. A migliaia di chilometri di distanza, a Kolwezi, il panorama è diverso, ma il meccanismo è lo stesso: qui il cobalto viene estratto non sotto il controllo delle milizie, ma delle multinazionali. Le concessioni governative permettono alle aziende straniere di gestire la produzione su larga scala, mentre le comunità locali restano ai margini, senza tutele, senza diritti, senza futuro. Kolwezi è il cuore pulsante della produzione di cobalto globale. Il mondo vuole più batterie, più tecnologia, più elettricità. Ma a quale prezzo? Nel report di Still I Rise Raccontare il presente, cambiare il futuro è documentata una realtà allarmante: il settore minerario non porta benefici diretti alla popolazione locale. Il 70% delle famiglie intervistate vive in aree concesse alle compagnie straniere. La loro casa è terra di nessuno, ogni giorno rischiano di essere sfrattati per fare spazio a un nuovo cantiere di estrazione. 

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