Una notte difficile e drammatica, quella appena trascorsa nelle aree colpite dal terremoto nel Nord Ovest della Siria. Le persone hanno dormito nei luoghi pubblici, tra le macerie delle case, nelle scuole, nelle tende degli amici, o nelle moschee, mentre lo sciame sismico non accenna ad arrestarsi. E intanto, a 24 ore dal primo devastante sisma, mancano assistenza e supporto nell’area.
“Purtroppo nessun aiuto umanitario organizzato ha ancora raggiunto la zona: la gente e i media parlano di migliaia di risorse che stanno raggiungendo la Turchia e la Siria, ma intendono quella controllata dal regime. Il Nord Ovest è attualmente fuori copertura”, testimonia Abdulkafi Alhamdo, Program Manager di Still I Rise in Nord Ovest della Siria.
Come riporta oggi Reuters, il flusso di aiuti delle Nazioni Unite dalla Turchia alla Siria nordoccidentale si è inoltre temporaneamente interrotto a causa dei danni alle strade e di altri problemi logistici legati al terremoto, rendendo ancora più difficile l’arrivo di aiuti organizzati.
“La comunità internazionale ha ignorato più di 4 milioni di persone per troppo tempo: deve agire subito e inviare soccorsi immediati. Non solo per salvare vite umane adesso, ma anche per le settimane e i mesi a venire, poiché la vita di milioni di persone nel Nord Ovest della Siria è a rischio ogni giorno”, denuncia Giulia Cicoli, Direttrice Advocacy di Still I Rise.
Quanto allo staff e agli studenti della scuola Ma’an di Still I Rise, finora sono stati quasi tutti raggiunti e sono in buona salute. Mancano ancora all’appello 4 studenti, le connessioni sono difficili a causa della mancanza di elettricità e di linea internet e lo staff si sta adoperando per raggiungerli fisicamente e accertarsi delle loro condizioni. L’edificio della scuola sembra non aver subito danni ingenti, ma è ancora precoce compiere una valutazione oggettiva.