Si conclude con un sospiro di sollievo la vicenda che ha tenuto con il fiato sospeso per le sorti della Scuola Internazionale di Still I Rise a Nairobi. Il Ministero della Difesa del Kenya ha infatti comunicato che la struttura non sarà interessata dalle demolizioni ordinate da decreto presidenziale nei confronti degli edifici informali situati a 30 metri dal fiume nello slum di Mathare. Alla tentata estorsione e alle minacce di demolizione mosse da funzionari pubblici distrettuali ai danni della Scuola ha risposto la mobilitazione dell’Ambasciata Italiana a Nairobi e del Dipartimento Investigativo Criminale del Kenya, con interessamento diretto dall’Italia del Ministro della Difesa, Guido Crosetto, e di Palazzo Chigi. Gli studenti e le studentesse di Still I Rise sono stati inoltre protagonisti di una marcia pacifica altamente significativa.

Kenya
La nostra
Scuola
è salva!
Si conclude positivamente la vicenda della tentata estorsione e della minaccia di demolizione ai danni della SIR International School.
Decisivo l'intervento delle autorità italiane e kenyote, mentre gli studenti sono diventati protagonisti di una marcia pacifica per rivendicare i propri diritti costituzionali.
Le minacce

La mobilitazione
Dopo la pubblicazione del video, l’Ambasciata Italiana di Nairobi si mobilita immediatamente, allertando il Dipartimento di Polizia Giudiziaria kenyota e la Direzione Investigativa Criminale (DCI). Dall’Italia si interessano alla vicenda anche il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, e Palazzo Chigi.
“Abbiamo contattato prontamente le autorità competenti denunciando il caso e chiedendo di fare luce sull’intera vicenda. Alla nostra richiesta, le autorità locali hanno reagito tempestivamente”, ha dichiarato all’ANSA l’Ambasciatore Roberto Natali.
Nella mattina del 16 maggio una delegazione del DCI si presenta presso la Still I Rise International School, insieme a 15 militari messi a difesa della struttura: dopo aver raccolto le dichiarazioni del Personale scolastico, l’agente di polizia che aveva richiesto la tangente viene arrestato e parte un’investigazione sull’intero gruppo dei funzionari locali coinvolti nell’estorsione.
Un traguardo, ma ancora siamo in bilico

La Manifestazione dei Bambini
Dopo la visita del Dipartimento di Investigazione Criminale e l’allerta da parte della Direzione della Scuola nei confronti del Governatore della Contea di Nairobi e del Ministro della Pubblica Istruzione del Kenya, nel pomeriggio del 16 maggio gli studenti e le studentesse di Still I Rise International School Nairobi sono stati protagonisti di una marcia pacifica insieme alla comunità locale di Mathare. Hanno sfilato con cartelloni e striscioni fino all’ufficio distrettuale dove lavora la rappresentante locale del governo (Chief), a sua volta coinvolto nel tentativo di estorsione di ieri, per consegnare una lettera di petizione per salvare la Scuola dalla minaccia di demolizione.
L'arrivo agli uffici distrettuali

La lettera degli studenti
Al calar della notte, la rappresentante locale non è uscita dal suo ufficio. Doris, una delle studentesse di Still I Rise, ha allora letto la lettera da dietro la porta chiusa, per poi infilarla sotto la porta stessa e chiudendo così una giornata altamente significativa per i bambini e per tutta la comunità di Mathare.
“Per noi è questa la vittoria più grande: aver dimostrato a un’intera comunità che la corruzione è un morbo terribile, ma che si può sconfiggere”, conclude Govoni. “Se si collabora, questi mafiosi che giocano a fare Dio sulla pelle dei più vulnerabili possono essere consegnati alla giustizia, o quanto meno spinti a nascondersi sotto una scrivania per tre ore da un’orda di bambini che chiedono solo la libertà”.
La Scuola è salva!
“Siamo riusciti a sventare la demolizione della nostra Scuola Internazionale in Kenya e, nel farlo, a consegnare i corrotti alla giustizia”, dichiara Nicolò Govoni. “Abbiamo trasformato una delle crisi più gravi di sempre in uno dei successi più grandi in assoluto e in uno dei giorni più belli delle nostre vite”.