Ritorno tra i banchi
Il 15 Dicembre, dopo più di 2 settimane, abbiamo potuto riaprire la nostra Scuola in Siria: per la prima volta in più di quattro anni, abbiamo la speranza vera di un possibile futuro di Pace.
Le Scuole in Siria hanno visto più guerre che bambini. Sono state massacrate dalle bombe e svuotate dei loro colori. Ogni mattone ha sentito l’urlo della guerra, ogni finestra ha tremato sotto il peso dell’odio. Alcune scuole sono diventate rifugi precari, sotto cui le famiglie cercavano un angolo di speranza, mentre altre si sono trasformate in avamposti di guerra. E oltre 7.000 sono crollate, inghiottite dalla polvere, consumate dalla violenza che ha segnato il Paese negli ultimi 13 anni.
Eppure, in mezzo a tutto questo, l’istruzione non è mai scomparsa. Come un seme nascosto sotto la roccia, ha continuato a germogliare, a cercare luce, pronta a brillare. La nostra scuola ad Ad-Dana, aperta nel 2020, è uno di quei pochi luoghi dove quel seme ha trovato il coraggio di spingersi verso il cielo.
Il Faro dell’istruzione
Oggi, riaprendo le nostre porte, sentiamo con maggiore intensità il peso e il valore di questa Scuola. Non è solo un edificio: è un simbolo. È la promessa che i banchi vuoti torneranno a riempirsi di sogni. È il grido silenzioso di una generazione che vuole crescere, imparare e ricostruire, così come oggi vuole fare tutta la Siria.
Ogni bambino che varca quella soglia porta un frammento di un domani diverso, di un mondo che può ancora essere migliore. Ogni pagina che sfoglia è un mattone per costruire un futuro di Pace, che nasce dal coraggio di sognare, anche tra le macerie.
Anche quando le bombe cercavano di distruggere tutto, non sono riuscite a spezzare ciò che di più forte abbiamo: la determinazione a cambiare il mondo, un bambino alla volta.
