Ha già raggiunto oltre 50mila firmatari in pochi giorni la petizione lanciata dalla onlus Still I Rise su Change.org, per chiedere al Comitato del Premio Nobel di accogliere in via eccezionale la nomina del personale sanitario di tutto il mondo al Premio Nobel per la Pace 2020. L’obiettivo della campagna è raggiungere 100.000 firme entro il 5 aprile e convincere così il Comitato a prendere in considerazione la candidatura, nonostante il termine superato del 31 gennaio.
La petizione vuole portare un messaggio di sostegno, vicinanza e gratitudine a tutti quei medici, infermieri, operatori sanitari, paramedici, tecnici, ricercatori, operatori telefonici, inservienti, volontari, farmacisti e medici di base che rischiano ogni giorno la vita nella lotta contro la pandemia da COVID-19: ad oggi sono oltre 430mila le persone contagiate, circa 20mila hanno perso la vita. E tra queste, molti sono medici.
«Mi rendo conto che questo riconoscimento non compenserebbe le condizioni riprovevoli in cui medici, infermieri e operatori sono costretti ad affrontare la pandemia. Ma credo fermamente che il Nobel diventerebbe un simbolo di gratitudine mondiale del loro sacrificio, assicurando in futuro i diritti e le tutele che meritano. E poi, conferire il premio dei premi non a un individuo o a un’organizzazione, ma a una collettività e quindi a un’idea – l’idea di umanità – farebbe la storia. Cambierebbe il mondo», dichiara Nicolò Govoni, Presidente di Still I Rise e tra i nominati al Premio Nobel per la Pace 2020.
«Insieme al mio team siamo convinti che i medici, gli infermieri, tutti gli operatori sanitari che rischiano la vita per tutti noi ogni giorno siano già i vincitori morali del premio e sarebbe giusto lo fossero anche nei fatti. Se la nostra società non crollerà stavolta, sarà merito loro. Mandiamo un messaggio di riconoscenza e gratitudine a tutti coloro che stanno combattendo per tenere in vita i nostri cari e proteggere i nostri figli».