Nel Nord Ovest della Siria l’inverno e il freddo rigido rendono ancora più dura una situazione già molto complessa. I bombardamenti non smettono, costringendo le persone a un continuo peregrinare tra una zona e l’altra del Paese, alla ricerca di una tranquillità che sembra non essere più possibile.
La situazione dei contagi da Covid migliora, secondo i comunicati ufficiali, ma i rilevamenti sono difficili, i dati poco attendibili.
Anche a Ma’an, la scuola che abbiamo aperto per i bambini dai 10 ai 14 anni, non possiamo essere operativi quanto vorremmo. Le attività comunque proseguono, grazie al supporto di tanti amici e donatori, e i risultati si vedono.
Le nostre classi sono frequentate con continuità da 40 studenti, ma presto saremo pronti ad aggiungerne altri 12 per le lezioni di informatica che stiamo avviando. I semplici obiettivi raggiunti, frutto dell’impegno e della costanza, ci danno energia. In questi giorni alcuni degli studenti sono stati ammessi alla classe successiva perché hanno dimostrato di saper parlare e scrivere in inglese in maniera sempre più fluida.
Fra di loro c’è anche M., di dodici anni, che vive con i genitori in una tenda, ma che ogni mattina è presente alle lezioni. Quando ha saputo della promozione, i suoi occhi non smettevano di ridere. È un traguardo importante per M., per tutti loro, e anche per noi. Si tratta di un piccolo passo all’interno di un percorso lungo e pieno di ostacoli, ma i progressi dei nostri studenti ci confermano che non possiamo mollare, perché stiamo viaggiando, insieme, nella giusta direzione.
Resta al fianco dei nostri studenti, per regalare loro la possibilità di tornare a essere bambini.